IL PRESIDENTE 
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
 
                           di concerto con 
 
 
              IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 
 
 
  Vista  la  legge  31  dicembre   2009,   n.   196,   e   successive
modificazioni, recante  la  legge  di  contabilita'  e,  particolare,
l'art.  40,  comma  1,  concernente  la  delega  al  Governo  per  il
completamento della revisione  della  struttura  del  bilancio  dello
Stato; 
  Visto il  decreto  legislativo  12  maggio  2016,  n.  90,  recante
completamento della riforma della struttura del bilancio dello  Stato
in attuazione dell'art. 40, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n.
196, e, in particolare, l'art. 9, che ha inserito l'art.  38-septies,
della citata legge n. 196  del  2009,  che  dispone  l'avvio  di  una
sperimentazione di un bilancio di genere per il bilancio dello Stato; 
  Visto,  in  particolare,  il  comma  2,  del  sopra   citato   art.
38-septies, secondo cui  con  apposito  decreto  del  Presidente  del
Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro  dell'economia  e
delle finanze, e' definita la metodologia generale  del  bilancio  di
genere ai  fini  della  rendicontazione  anche  tenendo  conto  delle
esperienze gia' maturate nei bilanci degli enti territoriali; 
  Visto il decreto legislativo  27  ottobre  2009,  n.  150,  recante
attuazione  della  legge  4  marzo  2009,  n.  15,  in   materia   di
ottimizzazione  della  produttivita'  del  lavoro   pubblico   e   di
efficienza  e  trasparenza  delle  pubbliche  amministrazioni  e,  in
particolare, l'art.  10,  secondo  cui  la  relazione  annuale  sulla
performance  evidenzia,  a  consuntivo,  con   riferimento   all'anno
precedente,  i  risultati  organizzativi  e   individuali   raggiunti
rispetto ai  singoli  obiettivi  programmati  ed  alle  risorse,  con
rilevazione  degli  eventuali  scostamenti,  il  bilancio  di  genere
realizzato; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  22
novembre  2010,  recante  disciplina  dell'autonomia  finanziaria   e
contabile della Presidenza del Consiglio dei ministri; 
  Vista la risoluzione del Parlamento  europeo  del  3  luglio  2003,
2002/2198(INI) recante «La costruzione dei bilanci  pubblici  secondo
la prospettiva di genere», nella quale si definisce  il  bilancio  di
genere come lo strumento che consente di  «adottare  una  valutazione
d'impatto di genere a tutti i livelli delle procedure di  bilancio  e
ristrutturando  le  entrate  e  le  uscite  al  fine  di   promuovere
l'uguaglianza tra uomini e donne»; 
  Vista, altresi', la  risoluzione  del  Parlamento  europeo  del  25
febbraio 2010, P7_TA(2010)0037, su Pechino +15, recante  «Piattaforma
d'azione  delle  Nazioni  Unite  per  l'uguaglianza  di  genere»  che
ribadisce  la  necessita'   di   mettere   in   atto   e   monitorare
sistematicamente  l'integrazione  della  prospettiva  di  genere  nei
processi legislativi, di bilancio e  in  altri  importanti  processi,
nonche' strategie, programmi e progetti in vari ambiti,  tra  cui  la
politica economica e le politiche d'integrazione; 
  Vista la raccomandazione del Comitato dei ministri CM/Rec  (2007)17
rivolta agli Stati membri sulle norme e i meccanismi  in  materia  di
uguaglianza di genere che individua nel bilancio di genere uno  degli
strumenti piu' efficaci per  integrare  la  dimensione  di  genere  e
garantire una presenza equilibrata di entrambi i  sessi  nei  servizi
pubblici; 
  Vista la direttiva 23  maggio  2007  recante  «Misure  per  attuare
parita' e pari opportunita' tra uomini e donne nelle  amministrazioni
pubbliche», adottata dal Ministro per le  riforme  e  le  innovazioni
nella pubblica amministrazione e dal Ministro per i diritti e le pari
opportunita', la quale prevede la necessita' di redigere i bilanci di
genere e che questi «diventino pratica consolidata nelle attivita' di
rendicontazione sociale delle amministrazioni»; 
  Tenuto conto della  direttiva  del  Presidente  del  Consiglio  dei
ministri 15 giugno 2017 recante «Indirizzi per l'attuazione dei commi
1 e 2 dell'art. 14 della legge 7 agosto 2015, n. 124  e  linee  guida
contenenti regole inerenti all'organizzazione del lavoro  finalizzate
a promuovere la conciliazione dei tempi  di  vita  e  di  lavoro  dei
dipendenti»; 
  Considerato che il Dipartimento  della  Ragioneria  generale  dello
Stato del Ministero dell'economia e delle finanze,  d'intesa  con  la
Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento  della  funzione
pubblica, ai sensi del titolo V  del  decreto  legislativo  30  marzo
2001, n. 165, effettua una serie di rilevazioni relative al personale
dipendente dalle pubbliche amministrazioni, tra cui quelle note  come
Conto annuale nel sistema informativo costituente la banca  dati  del
personale (SICO - Sistema conoscitivo del personale dipendente  dalle
amministrazioni pubbliche); 
  Considerato che il Dipartimento degli affari generali del Ministero
dell'economia e delle finanze gestisce il sistema  di  pagamento  del
c.d. cedolino unico di cui all'art.  2,  comma  197  della  legge  23
dicembre 2009, n. 191, attraverso  il  quale  e'  possibile  ricavare
informazioni utili a effettuare un'analisi del  diverso  impatto  del
genere per le politiche del personale delle amministrazioni  centrali
dello Stato; 
  Tenuto conto  delle  esperienze  maturate  nell'ambito  di  diverse
amministrazioni a livello centrale e territoriale per lo sviluppo  di
metodologie e indicatori utili al fine di  una  rappresentazione  del
bilancio secondo una prospettiva di  genere  e  per  l'attuazione  di
azioni che promuovono le pari opportunita' rivolte al personale delle
stesse amministrazioni; 
  Tenuto conto, altresi', che tra gli indicatori di Benessere equo  e
sostenibile (BES) introdotti dal Governo nel documento di economia  e
finanza 2017 in via  sperimentale  per  monitorare  l'evoluzione  del
benessere e valutare l'impatto delle politiche ai sensi dell'art. 10,
comma 10-bis figura, tra l'altro, il tasso di mancata  partecipazione
al lavoro per gli uomini e per le donne; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  16
dicembre 2016, con  il  quale  alla  Sottosegretaria  di  Stato  alla
Presidenza del Consiglio dei ministri, on. avv. Maria  Elena  Boschi,
e' stata conferita  la  delega  per  la  firma  di  decreti,  atti  e
provvedimenti  di  competenza  del  Presidente  del   Consiglio   dei
ministri; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  19
gennaio 2017,  con  il  quale  alla  Sottosegretaria  di  Stato  alla
Presidenza del Consiglio dei ministri, on. avv. Maria  Elena  Boschi,
e'  stata  conferita  la  delega  per  esercitare  le   funzioni   di
programmazione, indirizzo e coordinamento  di  tutte  le  iniziative,
nonche' ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni  al
Presidente del Consiglio dei ministri nelle  materie  concernenti  la
promozione dei diritti della persona, delle pari opportunita' e della
parita' di trattamento, la prevenzione e rimozione di  ogni  forma  e
causa di discriminazione; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
 
               Sperimentazione del bilancio di genere 
 
  1. Per l'esercizio 2016 e'  realizzato,  in  via  sperimentale,  un
bilancio di genere con riferimento al conto del bilancio dello Stato,
quale  strumento  per  la  valutazione  del  diverso  impatto   delle
politiche di bilancio sulle donne  e  sugli  uomini,  in  termini  di
denaro, servizi, tempo e lavoro non retribuito, tramite una  maggiore
trasparenza della destinazione delle risorse e attraverso  un'analisi
degli effetti delle suddette politiche in base al genere. 
  2. I soggetti coinvolti sono i singoli  centri  di  responsabilita'
delle  amministrazioni  centrali  dello   Stato   incluse   le   loro
articolazioni periferiche,  e  della  Presidenza  del  Consiglio  dei
ministri,  quali  soggetti  attivi  delle  politiche  di  bilancio  e
detentori, rilevatori e fornitori dei dati, nonche'  il  Dipartimento
della Ragioneria generale dello Stato, il Dipartimento delle finanze,
il Dipartimento degli affari generali del Ministero  dell'economia  e
delle finanze  per  i  dati  e  le  metodologie  comuni  a  tutte  le
amministrazioni centrali.